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L'emergenza educativa non nasce dal nulla ma si alimenta da una società contradditoria e senza regole
La scuola è lo specchio della società che la esprime. Il bambino non riesce a vivere le due realtà in modo separato ma investe la quotidianità scolastica del suo essere a casa. Se quindi a casa il bambino vive un disagio o persegue delle condotte senza regole, a scuola non può essere un altro da sé.
L'emergenza educativa non riguarda il singolo alunno ma si estende all'intera Comunità Scolastica che diviene un campo di forze che si attraggono e si respingono con la stessa identica intensità. Conflitti che richiedono un dispendio di energie che dovrebbero invece essere utilizzate a creare un clima collaborativo e sereno dove è possibile crescere senza traumi.
I poli negativi sono spesso i genitori, o almeno quelli che hanno una visione contorta dei compiti che spettano ai docenti e del loro ruolo sociale.
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